Segnali di… luce!
La luce è sempre stata oggetto di studio, fin dai tempi più antichi. Scienziati, fisici, astrologi, pittori, fotografi, poeti, filosofi, seppur in maniera diversa, hanno impiegato, chi per piacere, chi per dovere, gran parte della loro vita a dare risposte, scientifiche o poetiche, su questo fenomeno.
La luce, poco importa se naturale o artificiale, ha proprietà uniche: l’insieme delle sue radiazioni trasmette stimoli continui sulla retina del nostro occhio.
Potremmo dire, senza risultare eccessivi, che in un modo o nell’altro, la sua presenza come quindi la sua assenza, è una delle poche costanti della nostra vita. Ne siamo dipendenti, senza quasi rendercene conto: è uno strumento fondamentale di analisi, permette di percepire e conoscere l’ambiente che ci circonda, scandisce il tempo e al contempo, da sempre, riveste significati simbolici importanti.
Un pò come Hillmann, psicoanalista statunitense, afferma che il tradimento appartiene all’amore come il giorno alla notte, il pensiero di Jung, per cui la luce ha senso solo in relazione all’ombra, lo si ritrova in ogni cultura, religione, disciplina, periodo e così anche nel nostro progetto partecipativo Borderlight.
Border – confine – e light – luce – significa per noi e non solo metaforicamente “scolpire il buio per immaginare nuovi paesaggi e relazioni urbane”. Vuol dire lavorare, con impegno e tecnica, il buio ‘duro’ delle zone dimenticate dalla nostra percezione e dalla nostra sensibilità per creare delle scintille di energia, di luce: relazioni, legami tra persone e con i luoghi.
Noi di Non Riservato, insieme ad Asterisma, Astronove ed Ex-voto, abbiamo cercato e continuiamo ancora a farlo in diversi modi coinvolgendo i cittadini milanesi e otto municipi di Milano attraverso interventi site-specific, performance, workshop, mappature collaborative e sessioni fotografiche.
Grazie ad un continuo e lungo dialogo online ed offline, raccogliamo, come un dono prezioso, le segnalazioni di chiunque abbia voglia di contribuire alla narrazione inter-attiva al fine di rendere i nonluoghi di Milano dei Luoghi. Perchè? Per renderli vivi, farli così diventare spazi di socializzazione, incontro, scambio.
Possiamo dire, ironicamente, che il nostro viaggio può essere paragonato a quello di Dante, che dalle tenebre vuole arrivare alla luce. Abbiamo già camminato molto e incontrato tante persone. Il nostro obiettivo, però, non è scrivere La Divina Commedia ma realizzare un’opera per stimolare. Perché per noi, la luce, è ‘solo’, semplicemente, l’inizio di qualcosa.
Vuoi vedere dal vivo le installazioni luminose, prendere parte alla mappatura collaborativa, iscriverti ad uno dei nostri workshop sulla luce?**
Partecipa, noi non possiamo far altro che aspettarti!
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Giulia Sciusco