TRACCIATI AIR- Artist in Residence - Mostra

Non Riservato presenta “Tracciati, AIR-Non Riservato Artist In Residence”, un programma di residenze artistiche con mostra finale, realizzato in partnership con Cascina Biblioteca e con il patrocinio dell Municipio 3 Comune di Milano e Accademia di Belle Arti di Brera.

Inizia

8 Ottobre 2021 - 17:00

Finisce

14 Novembre 2021 - 18:00

Indirizzo / sede

Via Giovanni Paisiello, 5 Milano   Visualizza la mappa

Non Riservato presenta Tracciati, AIR-Non Riservato Artist In Residence, un programma di residenze artistiche con mostra finale, realizzato in partnership con Cascina Biblioteca e con il patrocinio dell Municipio 3 Comune di Milano e Accademia di Belle Arti di Brera.

Dal 28 giugno al 30 Settembre si è susseguito un calendario di residenze, che ha ospitato 19 giovani artisti soli o in coppia provenienti dall’Accademia di Belle Arti di Brera.
La mostra collettiva finale a cura di Rossana Ciocca e Cecilia Guida, inaugura in occasione di Walk-in Studio Festival l’8 Ottobre e continua fino al 14 Novembre negli spazi di Non Riservato e di Cascina Biblioteca.

Artisti: Adina Bettega, Elia Brignoli, Yasmine Chiboub, Noemi Comi, Lorenzo D’Alba, Sara Davide, Caterina De Donato, Maria Cristina De Paola, Cristina de Pedrojuán, Caterina Dondi, Francesca Frigerio, Giacomo Giori, Mihaela Kostadinova, Matteo G. Lo Moro, Michela Malacrida, Camilla Novati, Giuseppe Raffaele, Nicola Rossini, Lucrezia Zaffarano

I luoghi: Accanto allo spazio di via Paisiello 5, c’è il Vagone, un vero vagone di treno dismesso dalle Ferrovie e donato una ventina di anni fa a Cascina Biblioteca. Gli artisti hanno avuto modo di scegliere se lavorare in un contesto più urbano/cittadino come quello di Non Riservato, o in uno spazio periurbano, a contatto con la natura del Parco Lambro.
L’obiettivo dei giovani creativi è stato quello di svolgere,attraverso le loro ricerche artistiche, un’indagine sul territorio, i suoi abitanti, le persone che quotidianamente o per passaggio lo vivono. Alcune opere sono state realizzate in maniera permanente negli spazi di Cascina Biblioteca.

Tutti i progetti degli artisti in residenza sono fruibili online su http://maps.nonriservato.it/audio-city-map-residenze-non-riservate/ una mappatura artistica della città di Milano, insieme a quelli della 1° Edizione.

Il programma è realizzato in collaborazione con la Cattedra Di Ultime Tendenze nelle Arti Visive di Cecilia Guida, la Cattedra di Fotografia di Paola Di Bello e con la Cattedra di Scultura di Vittorio Corsini.
Con il patrocinio del Municipio 3 Comune di Milano e Accademia di Belle Arti di Brera di Milano.

INFO

Mostra: dall’8 ottobre al 14 novembre 2021

Residenze d’artista: dal 28 giugno al 30 settembre 2021

Per info scrivere a info@nonriservato.net.

La mostra è parte del programma di Walk-In Studio 2021.
ORARI: su appuntamento Officine creative Non Riservato. Sempre aperta in Cascina Biblioteca.

www.nonriservato.net – www.cascinabiblioteca.it

IN MOSTRA:

Adina Bettega

Yellow House

Yellow House di Bettega Anca Adina ci invita a riflettere sul bisogno fisico ed emotivo della casa, opera nata nel periodo post pandemico ed installata per la prima volta dentro lo spazio di Non Riservato, è una sperimentazione giocosa sulla precarietà abitativa e sulla visione del “fare casa” attraverso semplici gesti, perché’ le case non sono solo un luogo fisico ma anche lo spazio dell’incontro con l’altro e della convivialità.590 palloncini gialli sono gli elementi che al posto dei mattoni costruiscono non solo l’opera ma che ne definiscono il suo disegno, finestre porte, pareti, Yellow House è una soluzione abitativa temporanea, sospesa a venti centimetri da terra, Yellow House è una casa nel bisogno di casa, Yellow House è un luogo aperto che fa spazio al dialogo e che dura un momento, fragile e prezioso come un palloncino giallo.

Elia Brignoli

{Pianetini – La Parte Nascosta

Nel corso della sua residenza, l’artista ha indagato a fondo la natura della Cascina Biblioteca, che offre diversi punti di ispirazione. Il suo intento è stato quello di trovare una traccia invisibile del materiale organico: piante, sassi o altro, che sfugge alla vista o che consideriamo con superficialità. Per entrare in contatto diretto con quest’idea, l’artista ha usato un microscopio attraverso il quale ha scattato delle fotografie. Il risultato di questa esperienza viene espresso da una serie di immagini, tracce di infrasottile, di materia invisibile ad occhio nudo che divengono qualcos’altro evocando oggetti celesti o qualcosa di appartenente, forse, ad un’altra dimensione.

Yasmine Chiboub

Landscape on Wheels

L’intervento di Yasmine Chiboub si colloca in dialogo con il luogo e la sua comunità, rigenerando e valorizzando un elemento di scarto presente nell’aia della Cascina Biblioteca, ovvero un vecchio prefabbricato derivante da un evento cittadino.

L’artista definisce il proprio intervento con il termine restauro, come a dirci che vuole prendersi cura di quel piccolo spazio partendo da un disegno, che ci ricorda il wireframe dei software di modellazione digitale, in cui esalta le linee di costruzione della struttura e donando così a questa piccola architettura un aspetto insolito, decisamente in contrasto con la natura che la circonda.

Guardando attraverso le finestre e cercando di scorgere qualcosa al loro interno, si crea un orizzonte-wireframe che allude al mondo che vi è idealmente contenuto. Chiboub apre così a una nuova dimensione portando lo spettatore in un universo parallelo.

Noemi Comi

Zeugma

La zeugma è un figura retorica che consiste nel rapportare più membri

coordinati e paralleli di una frase ad un unico elemento che, in astratto, dovrebbe essere in realtà ripetuto per ciascuno di essi. Sulla base di questo concetto l’opera si sviluppa nel tentativo di tracciare dei collegamenti diretti tra la Cascina Biblioteca e dei luoghi indefiniti, senza che essi siano potenzialmente connessi. Sono state realizzate delle fotografie ravvicinate di oggetti presenti sul luogo per poi essere caricate sul motore di ricerca immagini Bing Visual Search, in modo da trovare i risultati simili. Ogni immagine è stata così posta in relazione con il suo simile/dissimile.

Lorenzo D’Alba, Michela Malacrida

Storie di finestre

Storie di finestre è un display nato dall’incrocio delle ricerche degli artisti Michela Malacrida e Lorenzo D’Alba. Durante la residenza è stato aperto un dialogo con le persone che abitano il quartiere, alle quali gli artisti hanno chiesto di varcare la soglia del mondo ordinario cercando di immaginare un frammento di vita inedito, guardando oltre alcune finestre presenti nel quartiere scelte dai residenti stessi. Ognuna di queste personali narrazioni è stata fedelmente riportata sulle pareti di Non Riservato, incorniciata da una riproduzione in cartoncino di alcuni elementi della finestra che ha innescato lo sforzo immaginativo.

Gli artisti, quindi, lasciano spazio alle parole di chi ha dedicato qualche minuto della propria giornata a dare vita a un frammento di un mondo nuovo. I racconti compaiono disseminati nello spazio richiedendo al pubblico di oltrepassare una soglia visiva per essere letti.

Sara Davide

Neither Nor

Un movimento continuo e giornaliero, dallo spazio di via Paisiello alla Cascina Biblioteca, si imprime nella memoria e fa affiorare corrispondenze visive e uditive che generano riflessioni sul contesto. Frammenti visivi e sonori vengono prelevati dalla realtà e appuntati sul dispositivo digitale dell’artista utilizzato in forma diaristica, mostrando un percorso che fa emergere una visione ferma.

Un luogo di passaggio, fondamentale nel tracciato, rimane sospeso come una linea di confine tra l’interno e l’esterno, tra naturale e artificiale, tra la città dentro e la città fuori. In questo punto del percorso, il suono artificiale e meccanico condivide lo spazio e si confonde con quello naturale. La caratteristica ibrida di questo luogo non permette di rintracciare le fonti né di uno né dell’altro. Poi l’illusione di essere lontano, l’interazione tra i corpi e i tracciati condivisi

Caterina De Donato

Il riposo perpetuo

Io che sono una foglia d’argento
nata da un albero abbattuto qua.”

Il lavoro nasce da un legame creatosi durante la residenza alla Cascina Biblioteca con quello che è uno dei più importanti simboli del luogo: “Nerone’’, il pioppo nero secolare, che il 31 ottobre 2018 è stato abbattuto da una tromba d’aria che ha colpito la Cascina. La presenza di quest’albero sdraiato sul terreno ha fatto sì che nascesse dentro l’artista la necessità di instaurare un vero e proprio rapporto con esso, nel tentativo di prendersi cura delle sue spoglie e commemorare la sua presenza dandogli una nuova vita, in qualche modo più preziosa. L’opera ha l’intento di far emergere alcune delle radici di questo albero, soprattutto quelle che si trovano in alto, che da lontano richiamano l’attenzione del pubblico per avvicinarlo, inducendolo ad addentrarsi così in una passeggiata che conduce alla fossa che in passato era occupata dal pioppo e che è stata valorizzata con dei ciottoli di marmo bianco di Carrara.

Maria Cristina De Paola

Il luogo delle forme- La Parte Nascosta

Le piante: esseri apparentemente immobili, silenziosi dinanzi al passare del tempo e degli eventi; eppure sono sempre intorno a noi e, soprattutto, esistono prima di noi; generatrici di forme, di metamorfosi continue, capaci di adattarsi e di generare energia per gli altri e per se stesse. Il lavoro svolto presso l’orto di Cascina Biblioteca le vede come protagoniste. Le fotografie, realizzate mediante un microscopio analogico, mostrano un micro-sistema all’interno di un macro-sistema. Durante il periodo di residenza è stato inevitabile notare l’esistenza di un binomio tra mondo animale e mondo vegetale. L’agricoltura diviene così un’operazione di senso, di connessione intrinseca tra due mondi e non di mera produzione di cibo. Il microscopio analogico è stato decontestualizzato dalla sua principale funzione scientifica per diventare una camera lucida attraverso cui ricreare, grazie alla luce solare, texture, mappature, percorsi, forme, colori. Una dimensione altra, affascinante, ma pur sempre in vita e in grado di mutare: siamo portati ad avere una concezione del tutto benevola nei confronti della natura e di tutto ciò che ne trascende, ma è anche vero che essa porta con sé problematiche di carattere diverso. Nonostante questo siamo consapevoli solo per una piccola parte di quello che accade tra le piante e soprattutto, dentro di esse. La traccia audio per Audio City Map è stata realizzata posizionando nel punto più isolato dell’orto una camera con un microfono direzionale.

Cristina de Pedrojuán

INDOOR BASKET JAM

Il fascino per la singolarità di alcune combinazioni cromatiche porta il linguaggio pittorico di Cristina de Pedrojuán Pascual fuori dal supporto tradizionale. Indagando e mettendosi alla ricerca di nuovi stimoli nel quartiere, Cristina identifica un simbolo della comunità di NoLo, il basket. Sport che ha portato un rinnovamento delle zone verdi, come nel caso del campo che si trova nella piscina del Parco Trotter, che ha ispirato l’artista la quale ha deciso di rimettere in scena il canestro come simbolo di una collettività pronta a mettersi in gioco.

INDOOR BASKET JAM è l’occasione per avere un momento di ricreazione. L’artista invita il pubblico a riunirsi attorno ai suoi dipinti per ammirarne i colori e il senso di collettività che suggeriscono. Il canestro, allestito nella vetrina di Non Riservato, è a disposizione di chi ha il piacere di condividere un momento di sano divertimento.

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Caterina Dondi

Punti Fermi

L’opera permanente realizzata in situ per la Cascina Biblioteca è costruita attorno al paddock per i cavalli dove occupa i fori già esistenti nei punti d’intersezione della struttura del recinto. Le “piccole sculture” cilindriche, che si inseriscono nei buchi, provano ad occupare uno spazio senza invaderlo: è come se occupassero un contenitore già esistente. Ad una prima occhiata, sembrano essere sempre state lì, ricordando gli elementi decorativi del recinto. I colori dei cilindri si sviluppano in maniera simmetrica prendendo delle sfumature che vanno dal giallo al rosso ed evocando la luce emanata dal lampione o dal faro nel tentativo di essere dei punti di riferimento per l’orientamento nello spazio.

Francesca Frigerio, Nicola Rossini

Dove andiamo a ballare questa sera?

L’installazione distribuita nello spazio di Non Riservato si compone di tre elementi principali: il primo è una scritta nera posta sulla superficie della botola chiusa situata all’ingresso dello spazio che sembra quasi essere una lapide, una targa che commemora “l’ultima grande festa del Belpaese”; il secondo è un mescolarsi di canzoni degli anni ‘70 e ‘80, voci di personaggi e politici di quel ventennio e luci colorate da festa provenienti da un buco nel pavimento nell’angolo opposto alla botola; l’ultimo elemento è una lettera scritta dai due artisti e firmata a mano da entrambi che viene consegnata direttamente all’uscita dallo spazio. Giocando sulle specificità dello spazio, i due artisti attuano dunque una riflessione generazionale decidendo di “mettere in scena”, con un marcato senso di estraniazione, una festa già finita, di cui si può sbirciare solo il ricordo, provando nostalgia per un tempo nemmeno mai vissuto ma con cui si ritrovano a fare i conti. L’opera non vuole recriminare nulla né essere una presa di posizione vittimista ma, citando le parole degli artisti, il loro desiderio è di provare “ad esorcizzare quei sentimenti di paura, apprensione e incertezza” che le ragazze e i ragazzi della loro generazione conoscono molto bene.

Il lavoro, durato solo per qualche ora la sera del 23 Luglio 2021, è stato un momento d’incontro nel quale stando assieme alle loro amiche e ai loro amici hanno provato a ricordare che, quando vengono chiamati “bamboccioni”, non gli rimane che cantare “Noi siamo figli delle stelle!” Dell’intervento non rimane altro che una locandina della suddetta festa, che farà giungere quel senso di nostalgia di qualcosa di non vissuto allo spettatore.

Giacomo Giori

From Nest to Nest

L’installazione From Nest To Nest analizza uno dei temi cruciali del paesaggio urbano contemporaneo: quello della sovrappopolazione. Un nido di un merlo, uno dei volatili che affollano maggiormente le nostre campagne, viene reinterpretato dall’artista con materiali alieni alla natura e installato all’interno del suo habitat naturale. Il freddo filo di metallo con cui è realizzata l’installazione ci racconta la difficile strada dell’incontro fra ambiente e paesaggio urbano.

Michaela Kostadinova, Lucrezia Zaffarano

Qui ed Ora

Non Riservato

45.48180,
9.21803
00:00

Qui ed ora, hic et nunc è il progetto creato per Non Riservato da Lucrezia Zaffarano e Mihaela Kostadinova, un’esperienza d’incontro con l’altro e con l’alterità, un progetto di fede e fiducia. Residenti del luogo e negozianti hanno condiviso con le artiste preghiere e frasi di buona fortuna. Fermandosi ad ascoltare, si trovano le risposte, non sempre perfettamente comprensibili, risposte che arrivano in altri modi e da altri mondi, incontro con l’alterità del destino. L’alterità è alla base del progetto delle due artiste che, lavorando sul territorio, hanno trovato in Non Riservato un luogo di incontro e di scambio, fatto di strade percorse e appuntamenti che non si possono mancare. Circolare è il tempo di fine e di nuova rinascita, come la mezzanotte che è sempre un nuovo giorno. Qui ed ora è sottolineatura di umanità: si incontra chi deve essere incontrato lungo la strada della vita, coralità di itinerari. Si abbandonano i lidi, per altri luoghi. Si prende parte ad un altrove arrivando a chiamarlo casa. I posti si animano e vengono abitati da culture che si plasmano. Storie comuni si intrecciano nella speranza di un fiorire nel diverso abitare, perché al di là di ogni retorica, “tutti i passi che abbiamo fatto nella nostra vita ci hanno portato fino a qui, ora.” (Alberto Garutti) Incomprensibili lingue sono il segno con cui possiamo tradurre il mondo, una questione d’incontro, di geografia, di benevolenza. Itinerari incrociati.

Matteo G. Lo Moro

Incontri

Incontri è stato un evento di arte relazionale, in cui l’artista ha voluto creare un legame con le persone diversamente abili che vivono la realtà di Cascina Biblioteca e, allo stesso tempo, un legame con la natura di quel luogo. Insieme agli educatori ha organizzato dei laboratori di argilla: questo materiale è diventato un importante strumento per approcciarsi alle persone che frequentano la Cascina e così avere la possibilità di conoscerle. Insieme a chi si occupa dell’orto è stata messa in opera la cottura delle argille, scavando una fossa a terra e alimentando per ore il fuoco fino a sera, in pieno contatto con la rigogliosa natura del mese di Luglio e con una tecnica di cottura molto antica.
Le terrecotte che ne sono derivate sono la testimonianza del relazionarsi dell’artista con la preziosa realtà di Cascina Biblioteca. Portando le sculture a Non Riservato, Matteo vuole far vivere questa magica esperienza al pubblico.

Camilla Novati

Qui attimi…si infrangono…

Qui attimi…si infrangono… nasce dall’osservazione della vita dei cavalli e degli asini all’interno dei recinti di Cascina Biblioteca. Un vivere di attimi che si alternano curiosamente, talvolta estremamente lenti, quasi immobili, talvolta estremamente rapidi, scalpitanti.

Qui attimi…si infrangono… nasce dal voler suscitare un interesse verso chi si appropinqua agli animali stessi, uno sguardo più attento, più profondo e interessato per scoprire il vivere che si attua dentro e oltre la recinzione. Lo spettatore si troverà quindi ad immergersi totalmente nell’esperienza di vita degli animali e non solo, provando delle emozioni del tutto nuove.

Giuseppe Raffaele

45°30’00.3″ N 9°15’34.1″ E

45°30’00.3″ N 9°15’34.1″ E nasce da un’attenta osservazione del paesaggio e delle persone che circondano e vivono Cascina Biblioteca: attingendo ad eventi attuali e ricordi personali, indagando temi come l’identità, toccando la storia presente e passata, l’artista ha tentato di stabilire una connessione tra luoghi e narrazioni. L’installazione consiste nella realizzazione di una seduta in terra, materiale recuperato dal terreno della Grangia di San Gregorio, in particolare dalle radici di un pioppo secolare caduto recentemente, che identificava una sorta di confine immaginario del territorio. L’opera con il crescere del verde si allontana dall’idea di oggetto, mutando in un essere vivente che come tale ha bisogno di cure. Ciò fa nascere un senso di unione ed empatia nelle persone che vivono lo spazio. La seduta di terra diventerà un erboso punto di incontro e osservazione sugli orti condivisi da dove ascoltare, tramite un codice QR, l’audio del racconto del luogo.

Associazione Promozione Sociale
Non Riservato

Via Giovanni Paisiello, 5
20131 – Milano

C.F. 97707020158

info@nonriservato.net

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